E tu mi vieni a dire che l’uomo muore lontano dalla vita, lontano dal dolore nella quasi indifferenza non è più capace di ritrovare il suo pianeta fatto di aria e luce. E tu mi vieni a dire che il mio presente è come un breve amore del tutto inconsistente che preso dai miei sogni io non mi sto accorgendo che siamo al capolinea, al termine del mondo. E tu mi vieni a dire che tutto è osceno che non c’è più nessuno che sceglie il suo destino non ci rendiamo conto che siamo tutti in preda di un grande smarrimento, di una follia suicida. E sento che hai ragione se mi vieni a dire che l’uomo sta correndo e coi progressi della scienza ha già stravolto il mondo però non sa capire che cosa c’è di vero nell’arco di una vita, tra la culla e il cimitero. E tu mi vieni a dire c’è solo odio ci sarà sempre qualche guerra, qualche altro genocidio e anche in certi gesti che sembran solidali non c’è più l’individuo, siamo ormai tutti uguali. E sento che hai ragione se mi vieni a dire che anche i più normali in mezzo ad una folla diventano bestiali e questa specie di calma del nostro mondo civile è solo un’apparenza, solo un velo sottile. E tu mi vieni a dire quasi gridando che non c’è più salvezza, sta sprofondando il mondo ma io ti voglio dire che non è mai finita che tutto quel che accade fa parte della vita. Ma io ti voglio dire che non è mai finita che tutto quel che accade fa parte della vita.
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