“La sofferenza, per esempio, non è ammessa nei vaudevilles, e questo lo so bene. Nel palazzo di cristallo essa è addirittura impensabile: la sofferenza è il dubbio, è la negazione, e che palazzo di cristallo sarebbe mai, se vi si potesse dubitare? Intanto, io sono convinto che alla vera sofferenza, cioè alla distruzione e al caos, l’uomo non rinuncerà mai. La sofferenza: questa è infatti l’unica causa della consapevolezza.
E benché io abbia annunciato, all’inizio, che secondo me la consapevolezza è per l’uomo la più grande delle disgrazie, cionondimeno io so che l’uomo l’ama e che non la baratterà mai con nessunissima soddisfazione.”
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