La nausea (Jean-Paul Sartre)

Poiché La Nausée non è un romanzo, non per parlare del senso “proprio” del termine, bensì una sorta di “diario filosofico” del protagonista (Antoine Roquentin), e vista la sua complessità interna, non è semplice definirne una trama precisa. Tuttavia, nella prima edizione del libro fu Sartre stesso a cercare di tracciarla, nel tentativo di dare al lettore i dati essenziali della storia e dei personaggi; e lo fece con queste parole:
[…]
Allora comincia la sua vera avventura, una metamorfosi insinuante e dolcemente orribile di ogni sensazione; è la Nausea che vi prende a tradimento e vi fa galleggiare in una tiepida palude temporale: È stato Roquentin a cambiare? O è stato il mondo? Mura, giardini e caffè vengono bruscamente assaliti da nausea; altre volte Roquentin si sveglia in una giornata malefica: qualcosa è in putrefazione nell’aria, nella luce, nei gesti della gente. Il signor de Rollebon torna a morire; un morto non può mai giustificare un vivente. Roquentin si trascina a casaccio per le strade, corpulento e ingiustificabile. E poi, il primo giorno di primavera, capisce il senso della sua avventura: la Nausea è l’Esistenza che si svela – e non è bella a vedersi, l’Esistenza. Roquentin conserva ancora un briciolo di speranza: Anny gli ha scritto, la rivedrà. Ma Anny è diventata una cicciona greve e disperata; ha rinunciato ai suoi momenti perfetti, come Roquentin alle Avventure; anche lei, a suo modo, ha scoperto l’Esistenza: non hanno più nulla da dirsi. Roquentin torna alla solitudine, sprofondando nell’enorme Natura accasciata sulla città e di cui prevede i prossimi cataclismi. Che fare? chiamare in aiuto altri uomini? Ma gli altri uomini sono gente dabbene: si scambiano gran scappellate e ignorano d’esistere. Lui deve abbandonare un’ultima volta Some of these Days e, mentre il disco gira, intravede una possibilità, un’esile possibilità di accettarsi.

Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/La_nausea

g.f.



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