METAFORA. MA NON TROPPO.

L’altro giorno ho assistito ad una lettura portfolio molto conosciuta a livello regionale ed anche nazionale.
(Gli esperti erano in tanti… dotti medici e sapienti).
Durante l’evento è stato esaminato il lavoro di un noto “professionista” della fotografia i cui scatti consistevano essenzialmente in rappresentazioni di “cacche” di cavallo.
I vari commentatori – nomi noti del settore che da anni vagano da una città all’altra dell’Italia elargendo i loro insegnamenti a miriadi di “fotografi” o aspiranti tali, tutti convinti di essere “pieni di idee”, ma di non saperle “esprimere bene” – nell’analizzare le suddette “cacche” di cavallo, hanno spaziato dall’impressionismo di Claude Monet all’astrattismo di Vasilij Vasil’evič Kandinskij, dalla teoria evoluzionista di Charles Darwin al Big Bang, senza trascurare un po’ del surrealismo di Max Ernst.
Io ho visto solo merda di cavallo.

g.f.

DOTTI, MEDICI E SAPIENTI – EDOARDO BENNATO



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