“A ben pensarci il rapporto così stretto e intenso tra la pittura impressionista e la fotografia non dovrebbe sorprendere: oltre a svilupparsi nello stesso periodo, uno dei più innovativi e creativi nella storia della cultura, queste due arti si caratterizzavano per il medesimo interesse primario, ovvero il trattamento della luce nella creazione di immagini. Purtroppo invece siamo vittime di un metodo di studio costruito per categorie chiuse e tra loro separate, al quale dovremmo ribellarci perché è falso e ci impedisce di cogliere la dinamica con cui la cultura evolve. L’arte, così come la scienza, si sviluppa nel confronto, grazie ad intelligenze capaci di valorizzare stimoli provenienti da tutti i mondi di creatività disponibili. Quando si incontra qualcuno in grado di proporre un metodo di studio che scardina queste distinzioni artificiose possono nascere momenti di vera cultura.”
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